E i pagani si burleranno di te, del tuo grosso ventre
e della tua testa calva, e delle tue povere mani brutali
e del tuo passo cadenzato di bovaro dai piedi pesanti.
E nella tua barba rossa ci saranno fili di paglia
perché dormirai, strano viandante, tra l’asino
e il vecchio bue che tosse, nella povera stalla aperta.
E sarà una sorpresa per le assemblee
sentire dalla tua bocca di carnefice discorsi puri,
luminosi come la piuma di un’ala d’angelo.
E poi, un giorno -laggiù, a Roma- o Paolo, se tu sapessi!

(Oscar Vladislas de Milosz, Saulo di Tarso, in Teatro, Jaca Book, p. 151)