Domenica di Pasqua

Una notte...


Ci fu una notte nella quale un popolo indifeso in fuga e incalzato da un esercito potente si trovò pieno di paura chiuso fra il rombo dei carri da guerra che da lontano correvano per ucciderli e una distesa d’acqua, silenziosa come una trappola mortale.

Ci fu una notte di pianto, di paura e di grida: “perché ci hai portato qui, perché ti abbiamo dato retta? Sii maledetto Mosè...”.

Ci fu una notte di tentazione nella quale Mosè pensò, forse, di essersi sbagliato e di aver confuso la sua ambizione con la parola di un Dio che non c’era e che mai aveva parlato.

Ci fu una notte nella quale Dio disse ad un uomo solo: “alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo”.

Ci fu una notte nella quale un uomo solo, con la sua fede, pochi attimi prima di essere linciato, alzò un bastone nodoso al cielo e la mano sulla distesa d’acqua che iniziava a gonfiarsi.

Ci fu una notte nella quale un uomo solo gridava: “saremo liberi, liberi” a gente che nella rabbia disperata per la paura sapeva solo urlare: “quale libertà? Cos’é la libertà? Stavamo meglio quando eravamo schiavi là in Egitto. Non ci facevano del male e mangiavamo e lavoravamo. Qui siamo venuti per morire. Cos’è la libertà? Dillo, se lo sai.”

Ci fu una notte nella quale un uomo solo, per parlare della libertà alzò un bastone al cielo e stese la mano sul mare perché la libertà era racchiusa in quel gesto di di follia e di coraggio: lasciare il dominio dell’uomo sull’uomo per affidarsi al disegno di un Altro.

Ci fu un giorno che fu come una notte in cui fu alzato o tu alzasti un bastone a forma di croce...

Buona Pasqua